Taglio pensioni d’oro nel 2024: cos’è e come funziona

Tutto ciò che c’è da sapere sul taglio delle pensioni d’oro nel 2024, come funziona e resta informato sulle ultime novità sulle pensioni.

Negli ultimi anni il tema delle pensioni d’oro è stato al centro di molte discussioni. Spesso associate a situazioni di privilegio eccessivo, queste tipologie di pensioni potrebbero essere oggetto di un taglio a partire dal 2024. Ma cos’è realmente il taglio pensioni d’oro e come funziona? Analizzeremo nei dettagli questa proposta e cercheremo di comprendere le sue implicazioni per i cittadini. Un tema di grande attualità che richiede un approccio professionale e obiettivo per essere compreso nella sua complessità.

Pensioni d’oro: come il taglio influirà sulla tua previdenza

Il Governo sta esaminando l’idea di ridurre le pensioni d’oro nel 2024, un piano che potrebbe vedere alcune modifiche entro la fine del 2023.

Questo è il risultato dell’aumento delle spese pensionistiche in Italia, che ha portato l’Esecutivo a considerare un ulteriore taglio parziale alle pensioni più alte, in particolare quelle che superano cinque volte il minimo stabilito.

In questo testo, vi forniremo una panoramica chiara e dettagliata sull’operazione di riduzione delle pensioni d’oro nel 2024, su quale sarà l’importo e tutte le informazioni attualmente disponibili.

Due pensionati sorridono guardando dei documenti
Taglio pensioni d’oro nel 2024: cos’è e come funziona

Il governo sta valutando una proposta per il 2024 che riguarda il ridimensionamento delle cosiddette pensioni d’oro, al fine di trovare le somme necessarie per sostenere la prossima legge di Bilancio. L’ammontare totale destinato per le pensioni dovrebbe raggiungere il valore di 361,24 miliardi di euro nel 2024, secondo i piani già delineati nella NADEF 2023 2024. Considerando questi ingenti costi, la riduzione sulle pensioni d’oro potrebbe raggiungere il 3%, ma la decisione finale in merito non è ancora stata presa.

È probabile che questa misura di riduzione delle pensioni d’oro sia inclusa nel “pacchetto lavoro” che il governo Meloni sta attualmente esaminando.

Analizziamo nello specifico chi sarà colpito da questo ridimensionamento, a quanto ammonta, come funziona e chi riscuote le pensioni più elevate in Italia.

SE LA PROPOSTA FOSSE APPROVATA

Se la proposta dovesse essere approvata, nel 2024 le pensioni d’oro che superano 2.627 euro, ovvero cinque volte l’importo minimo, sarebbero colpite dalla riduzione.

Il ridimensionamento delle pensioni d’oro previsto per il 2024 corrisponderà approssimativamente al 3% in media. Si presume che si baserà sulle 6 divisioni del sistema di aggiornamento delle pensioni del 2023, delineate nell’ultima Manovra.

Infatti, la Legge di Bilancio aveva riformato il sistema di adattamento, beneficiando le pensioni minime (coloro che ricevono una pensione di base o di basso importo, fino a 2.254,96 euro, ovvero fino a quattro volte la pensione minima), a scapito di quelle che superano tale limite.

La legge, inoltre, riduce progressivamente gli aggiustamenti per le pensioni che eccedono il limite minimo, e potrebbe farlo per un ulteriore 3%.

I tagli alle pensioni d’oro del 2024, cominciando da dicembre 2023, dovrebbero essere effettuati secondo questa procedura, che consiste in una riduzione della percentuale di adeguamento all’inflazione.

Pertanto, con il nuovo sistema di aggiornamento delle pensioni, le seguenti percentuali saranno probabilmente applicate (salvo ulteriori indicazioni di cui vi terrò informati):

82% (anziché l’attuale 85%, cioè -3%), per coloro che ricevono una pensione che è uguale o inferiore a 5 volte la pensione minima, tra 2.101,52 euro e 2.627 euro;
50% (anziché l’attuale 53%), per coloro che ricevono una pensione che è uguale o inferiore a 6 volte la pensione minima, tra 2.627 euro e 3.152,28 euro;
44% (anziché l’attuale 47%), per coloro che ricevono una pensione tra 6 e 8 volte la pensione minima, tra i 3.152,28 euro e 4.203 euro;
33% (anziché l’attuale 37%), per coloro che ricevono una pensione tra 8 e 10 volte la pensione minima, tra 4.203 euro e 5.253,38 euro;
29% (anziché l’attuale 32%), per coloro che ricevono una pensione che supera 10 volte la pensione minima, ovvero oltre più o meno 5.253,38 euro.
Chiaramente, per avere la sicurezza dei veri tagli si dovrà attendere le tabella delle pensioni che l’INPS fornirà non appena il Decreto Ministeriale sui miglioramenti anticipati a dicembre sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il Governo potrebbe prendere provvedimenti sulla riduzione delle pensioni d’oro (pensioni che superano il quintuplo del trattamento minimo) prima del 2024. Questo significa che potrebbe escluderli dal meccanismo di rivalutazione programmato, il quale avrebbe innescato un incremento delle pensioni a dicembre 2023, rendendo gli importi più alti già visibili sull’elenco di pagamento dell’ultimo mese dell’anno. Tuttavia, questo non sarebbe applicabile per le pensioni più elevate.

Ad oggi, il Decreto che intende diminuire le pensioni d’oro in anticipo rispetto al 2024, in base al sistema definito dall’ultimo Bilancio di Legge, non è stato ancora pubblicato. Vi manterremo aggiornati non appena avremo ulteriori dettagli su questo argomento.

In riferimento alle pensioni d’oro in Italia, queste sono circa 571.740, che superano 5 volte il valore del trattamento minimo. In dettaglio, i dati al 1° gennaio 2023 indicano:

– 188.100 individui ricevono pensioni fino a 2.249,99 euro;
– 123.639 ricevono pensioni non superiori a 2.499,99 euro;
– 171.351 ottengono pensioni fino a 2.999,99 euro;
– 88.486 hanno pensioni fino a 3.499,99 euro;
– 164.906 ricevono pensioni che vanno da 3.500 euro in su.

Dai dati del XII rapporto INPS, al 31 dicembre 2022, circa 16,1 milioni di persone sono pensionate, con una divisione composta da 7,8 milioni di uomini e 8,3 milioni di donne. Un pensionato riceve in media una pensione di 13.544 euro lordi all’anno. L’ammontare totale delle pensioni erogate raggiunge i 322 miliardi di euro.

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