Lo Split Payment, noto anche come “scissione dei pagamenti”, è un meccanismo introdotto nel 2015 in Italia con l’obiettivo di contrastare l’evasione dell’IVA e di garantire un maggiore controllo sulle operazioni economiche tra le pubbliche amministrazioni e le aziende private. La misura, che riguarda l’IVA, prevede che le pubbliche amministrazioni e altri soggetti obbligati versino direttamente all’erario l’IVA sulle fatture ricevute dai fornitori, piuttosto che pagare l’IVA ai fornitori stessi, che normalmente avrebbero il compito di versarla all’Agenzia delle Entrate.
Split Payment 2025: Novità e Aggiornamenti
L’anno 2025 segnerà un punto cruciale per quanto riguarda la gestione dello Split Payment. Con le nuove normative europee e nazionali, gli elenchi dei soggetti coinvolti e le procedure di gestione potrebbero subire ulteriori modifiche per adeguarsi ai cambiamenti normativi e per migliorare l’efficienza del sistema fiscale.
Gli aggiornamenti per il 2025 includeranno una revisione degli elenchi ufficiali dei soggetti obbligati a utilizzare il meccanismo dello Split Payment. Questi elenchi comprendono diverse categorie di soggetti, tra cui:
- Pubbliche amministrazioni;
- Società partecipate dallo Stato;
- Enti pubblici economici;
- Società quotate nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana;
- Altri enti e società, che verranno specificati nei decreti di aggiornamento.
Come Funziona lo Split Payment?
Il meccanismo dello Split Payment si applica nei casi in cui una pubblica amministrazione (o altro soggetto obbligato) riceve una fattura da un fornitore privato. In questo caso, la PA paga al fornitore solo l’importo netto della fattura, trattenendo e versando direttamente allo Stato l’IVA. Questo sistema è stato pensato per evitare che l’IVA venga evasa o ritardata, garantendo un flusso costante e tempestivo di entrate per lo Stato.
Ecco un esempio pratico di come funziona:
- Un’azienda A fornisce un servizio a una pubblica amministrazione per un totale di €10.000, IVA inclusa (al 22%);
- La pubblica amministrazione paga all’azienda A €8.196,72, cioè l’importo netto senza IVA;
- La pubblica amministrazione versa direttamente allo Stato €1.803,28, pari all’IVA del 22%.
Chi è Obbligato allo Split Payment?
Gli elenchi dei soggetti obbligati allo Split Payment vengono aggiornati periodicamente e pubblicati sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questi elenchi includono:
- Pubbliche Amministrazioni (PA): Come previsto dall’articolo 17-ter del DPR 633/1972, le PA sono obbligate ad applicare lo Split Payment su tutte le fatture ricevute dai fornitori di beni e servizi.
- Società Controllate dalla PA: Le società che sono controllate direttamente o indirettamente dalla pubblica amministrazione sono anch’esse soggette allo Split Payment. Questo include sia le società statali che quelle locali.
- Società Quotate in Borsa: In particolare, quelle che fanno parte dell’indice FTSE MIB sono tenute a utilizzare il meccanismo dello Split Payment, indipendentemente dalla loro natura privata o pubblica.
- Enti e Società Specifiche: Altri soggetti come le fondazioni o le società partecipate dallo Stato, a prescindere dall’attività svolta, possono essere inclusi negli elenchi in base ai decreti attuativi.
Aggiornamenti Degli Elenchi per il 2025
Ogni anno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica un elenco aggiornato dei soggetti coinvolti nello Split Payment. Per il 2025, si prevede che:
- L’elenco delle società partecipate dallo Stato verrà ampliato per includere nuove entità nate da fusioni o altre riorganizzazioni societarie;
- Le società quotate nell’indice FTSE MIB continueranno a essere soggette allo Split Payment, ma potrebbe essere introdotto un meccanismo di semplificazione per alcune tipologie di operazioni finanziarie;
- Nuovi enti pubblici potrebbero essere inclusi, soprattutto in settori specifici dell’economia digitale o della sanità, per garantire una maggiore trasparenza nei flussi finanziari;
- Esclusioni o modifiche potrebbero riguardare alcune società che, in base a criteri specifici, non rispondono più ai requisiti previsti dalla normativa.
Come Consultare gli Elenchi
Gli elenchi aggiornati dei soggetti obbligati allo Split Payment saranno consultabili direttamente sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze e sull’Agenzia delle Entrate. Le aziende private e le pubbliche amministrazioni possono verificare la loro inclusione o esclusione dall’elenco consultando la sezione dedicata alle normative IVA.
È importante ricordare che la mancata applicazione dello Split Payment da parte di un soggetto obbligato può comportare sanzioni amministrative, oltre a causare ritardi e complicazioni nelle transazioni commerciali.
Vantaggi e Svantaggi dello Split Payment
Come ogni misura fiscale, lo Split Payment presenta vantaggi e svantaggi. Tra i principali vantaggi, troviamo:
- Riduzione del rischio di evasione fiscale, poiché l’IVA viene versata direttamente allo Stato senza passare per il fornitore;
- Maggiore trasparenza nelle transazioni tra PA e fornitori privati.
Tuttavia, non mancano i problemi:
- Ritardi nei rimborsi IVA per i fornitori, che non ricevono immediatamente l’importo dell’IVA;
- Complicazioni burocratiche per le aziende, che devono gestire il flusso di cassa senza poter contare sull’IVA incassata.
Elenco completo qui
Lo Split Payment rimane uno strumento fondamentale per il controllo fiscale e la lotta all’evasione dell’IVA in Italia. Con il 2025 alle porte, le aziende e le pubbliche amministrazioni devono essere pronte a gestire i nuovi elenchi e le modifiche normative che verranno introdotte. È essenziale rimanere aggiornati sugli sviluppi e verificare la propria posizione rispetto agli obblighi di Split Payment per evitare sanzioni e garantire la corretta gestione delle transazioni economiche.
Per tutte le novità riguardanti lo Split Payment 2025 e gli elenchi aggiornati, si consiglia di consultare periodicamente il sito ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.