L’Iran Vieta Alle Banche Di Fare Trading Di Criptovaluta

L’Iran sta seguendo le orme di Cina e Corea del Sud, annunciando un divieto da parte della sua banca centrale sul trading e la promozione di criptovalute.

Come riportato da Reuters, l’agenzia di stampa statale iraniana IRNA ha rilasciato una dichiarazione domenica sostenendo che banche, istituti di credito e cambi di valuta “dovrebbero evitare qualsiasi vendita o acquisto di queste valute o intraprendere qualsiasi azione per promuoverle”.

Ciò avviene sulla scia delle riforme volte a stabilizzare la valuta iraniana, il rial, che è scesa al minimo storico, tra i timori che gli Stati Uniti ripristinino le sanzioni che potrebbero paralizzare l’economia del paese. Questo mese l’Iran ha vietato i cambiamenti di denaro al di fuori delle banche e i tassi di cambio unificati, e ora ha vietato il trading di criptovalute.

Donald Trump ha una scadenza del 12 maggio per decidere se reimporre o meno le sanzioni economiche statunitensi a Teheran.

Vietando il trading di criptovaluta, l’Iran sta molto probabilmente tentando di impedire ai trader ansiosi di allontanarsi dal rial a favore di bitcoin e simili. È una tattica simile a quella adottata di recente dalla Cina, anche se la volatilità della valuta iraniana è di un ordine diverso. La Cina ha citato i “rischi finanziari” come le ragioni del suo divieto di trading di valuta virtuale o ICO.

All’inizio di questo mese, un documento è stato pubblicato da uno studioso islamico che ha dichiarato il bitcoin consentito dalla legge della Sharia.

“Bitcoin è consentito in linea di principio in quanto bitcoin è trattato come prezioso dal prezzo di mercato sugli scambi globali ed è accettato per il pagamento presso un’ampia varietà di commercianti”, afferma lo studio di Muhammad Abu-Bakar di Blossom Finance in Indonesia. “Inoltre, molti privati accettano bitcoin come mezzo di scambio nelle loro transazioni private”.

La pubblicazione del rapporto di Abu-Bakar ha coinciso con un drammatico picco di $ 1.000 di valore per bitcoin, con alcune speculazioni su una possibile connessione tra i due eventi. Altri esperti hanno invece suggerito che il picco potrebbe essere stato causato da un grande investitore istituzionale.

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