Tutte le novità introdotte dal Decreto Flussi per il lavoro domestico a partire dal 4 dicembre 2023, tutti gli aggiornamenti sulle regole.
A partire dal 4 dicembre 2023, entreranno in vigore importanti modifiche per chi è interessato ad assumere personale non comunitario per l’assistenza familiare. Questa data è stata stabilita dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) in merito alla programmazione dei flussi di ingresso, pubblicato lo scorso 27 settembre. Secondo il DPCM, la presentazione delle richieste potrà avvenire telematicamente dalle ore 9:00 del sessantaduesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del DPCM, che è avvenuta il 3 ottobre. Questa è una novità molto attesa, dato che i canali di ingresso regolari erano chiusi da oltre un decennio.
Le nuove regole del Decreto Flussi
Il Decreto Flussi ha introdotto nuove regole in materia di lavoro domestico a partire dal 4 Dicembre 2023. Questa decisione ha un impatto significativo su coloro che operano in questo settore, compresi i datori di lavoro, i lavoratori domestici e gli intermediari del lavoro. In questo post del blog, esploreremo le modifiche apportate dal Decreto Flussi e le loro implicazioni sul mercato del lavoro domestico. Leggendo questo articolo, sarai informato sulle ultime novità e sugli adempimenti necessari per adeguarsi alle nuove regole.
Dal 4 dicembre cosa cambia per il lavoro domestico del Decreto Flussi e le domande
Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, commenta questa importante evoluzione nel settore. Per il triennio 2023-2025, il Decreto stabilisce che ci saranno quote di ingresso per lavoratori subordinati non stagionali destinati all’assistenza familiare e socio-sanitaria, per un totale di 28.500 unità. Questo si traduce in 9.500 cittadini non comunitari ammessi per ciascuna delle tre annualità. È un passo avanti significativo, anche se ancora non sufficiente a coprire pienamente le esigenze delle famiglie italiane. Per far fronte al bisogno di assistenza domestica e di cura in Italia, servirebbero fino a 23.000 lavoratori non comunitari all’anno, da assumere come colf e badanti. Nel triennio 2023-2025, questa cifra salirebbe a circa 68.000. Queste stime sono state elaborate in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche Idos e sono contenute nel Rapporto 2023 ‘Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico.
In attesa di ulteriori disposizioni attuative relative all’applicazione del Decreto, che saranno definite con un’apposita circolare, si auspica che vengano introdotte semplificazioni amministrative, in considerazione della specificità del settore domestico. In particolare, si potrebbero semplificare le procedure di verifica preliminare presso il Centro per l’impiego, con l’obiettivo di escludere la disponibilità di personale già presente in Italia. È importante notare che il Centro per l’impiego non svolge il ruolo di “collocatore” per il lavoratore domestico; infatti, le famiglie assumono attraverso l’INPS. Si suggerisce inoltre di prevedere la possibilità di “ripescare” le domande escluse in ordine di priorità nel successivo Click Day dedicato al lavoro domestico, che sarà il 7 febbraio 2024, a soli 2 mesi dal primo termine.
Queste nuove regole rappresentano un passo avanti significativo per chi è interessato a assumere personale non comunitario per l’assistenza familiare, offrendo maggiori opportunità e semplificazioni nel processo di selezione e assunzione.